"Non è solo la scuola dei tagli".
Mariastella Gelmini (Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca)
da «La Stampa» del 14/9/2011.
"Sono come l'imperatore Giustiniano, che diede vita al Corpus Iuris Civilis".
Il Primo Ministro S. Berlusconi, a proposito della riforma della giustizia che intende fare approvare.
"Il nostro ritorno deve essere nullo. Il nostro guadagno sarà la migliore reputazione del nostro Paese. E in questo momento c'è bisogno che tutti insieme ci assumiamo delle responsabilità. Con la cultura credo si possa mangiare, e bene. Abbiamo bisogno di alzare la stima del nostro Paese e io mi impegno nel lancio di un 'Progetto Italia', che coinvolga imprenditori veneti per Venezia, campani per Pompei, a partecipare con spirito di solidarietà a questa sfida per il futuro".
L'imprenditore Diego Della Valle che, dopo avere sponsorizzato il restauro del Colosseo, è entrato con la sua azienda Tod's tra i soci fondatori permanenti della Fondazione Teatro alla Scala.
"Abbiamo uno dei patrimoni culturali e archeologici più ricchi del mondo eppure raramente entriamo in un museo, ci avviciniamo a un monumento.
Pensavamo di essere la culla della cultura, ma ormai i più colti sono nel Grande Nord".
Anais Ginori
da «La Repubblica» del 10/4/2011, p. 35.
"Ci sono troppi testi scolastici di storia che gettano fango su Berlusconi".
Gabriella Carlucci, già presentatrice televisiva ed attualmente membro della Commissione Cultura e Istruzione della Camera
"Il problema dell’oggettività dei libri di testo esiste. Valuteremo la proposta della Carlucci, poi il Parlamento è sovrano".
Mariastella Gelmini, Ministro della Pubblica Istruzione
Il giornale londinese «Independent», in occasione del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, ha stilato una lista dei 15 “prodotti culturali”, che esprimono il meglio dell’italianità, i doni più belli che gli Italiani hanno fatto al resto del mondo. La lista comprende tra l’altro il latino, perché da esso sono sorte alcune delle più importanti lingue moderne e perché è una lingua per niente morta.
"Da dove ripartire, per fermare la dittatura dell’incuria? Dalla scuola: da lì occorre ricominciare. Se è vero che la noLa contrapposizione tra il mondo della scuola e
il berlusconismo è assoluta [...]. Alla luce delle parole del Premier la legge Gelmini, presentata ipocritamente come modernizzazione, appare per quello che è: una controriforma per demolire e
privatizzare la scuola pubblica.
Il berlusconismo è stato anzitutto una regressione culturale. L’idea che un’astuzia ignorante potesse guidare con successo l’Italia nel mondo complesso della modernità, invece di precipitarla, com’è
stato nel declino e nel discredito internazionale. Nessun regime ha prodotto tanti danni nell’istruzione pubblica, neppure il fascismo [...]. Studenti, insegnanti e ricercatori sono da anni fra i
bersagli preferiti delle campagne di diffamazione dei media berlusconiani, a base di insulti e caricature. [...]. La scuola pubblica, come la magistratura indipendente e la Costituzione, fa parte dei
baluardi democratici che il piduismo berlusconiano ha deciso di abbattere."
Curzio Maltese
da «Il Venerdì di Repubblica» nr 1199, 11 marzo 2011, p. 13.